E tu cosa puoi fare ?
Diventare volontario o nostro sostenitore.
E' complicato, stimolante, a tratti sorpendente, ma molto impegnativo.
La nostra organizzazione si basa su volontari.
Persone che nel tempo libero dal lavoro e a volte togliendo tempo alla famiglia si impegnano quodianamente nelle attività.
Una mezza giornata, poche ore, quando vuoi, ...
Sentirsi parte viva di una organizzazione è gradevole.
Contattaci aiutaci ad aiutare.
Vogliamo condividere con voi una riflessione, sulla situazione storica attuale e il nostro fare come onlus :
Nata pochi anni fa la nostra associazione ha attirato molte persone che stanno conoscendo il bello di fare volontariato.
Nella città di Pesaro esistono molte realtà associative vive. Realtà che spaziano dal campo ambientalista a quello socio sanitario.
Associazioni storiche e nuove belle realtà.
Perchè un padre o una madre di famiglia dovrebbe dedicare tempo a far volontariato, o come piace a me definirlo lavoro volontario.
Provo a mettere a fuoco tre immagini:
Cominciamo dalla prima immagine ?
«C’è il volontario che vede la propria azione come squisitamente donativa, oblativa, motivata da spinta interiore altruistica. Un volontariato che si basa soprattutto sulla testimonianza di valore, che accentua il valore di senso, personalistico, della propria azione. È un po’ come dire: “Faccio questa cosa perché ha valore per me ed è un valore per gli altri, mi permette di entrare in una relazione, in una reciprocità che mi arricchisce me e aiuta anche gli altri”».
Invece il secondo tipo di volontario si vede come…
«C’è una concezione del volontariato come azione di utilità sociale, più motivata da un approccio strumentale, orientato al fare. È il modello realizzativo del volontariato. Negli ultimi decenni è cresciuto perché il volontariato è diventato sempre più anche gestore di servizi. Questo approccio accentua il risultato dell’azione solidale, l’efficienza operativa, l’efficacia. È un volontariato che si basa più che sulla testimonianza di valore sull’attivismo delle persone. In questo modo le persone partecipano alla costruzione della società, si sentono e sono parte attiva di un territorio».
E nel terzo approccio? Su cosa ci si fonda e dove si punta?
«Il terzo è forse l’approccio più moderno, basato sul principio di sussidiarietà. Intende il volontariato più come azione civica, come impegno responsabile, che fa riferimento al modello partecipativo nel pieno senso del termine. È il volontariato della "gratuità del doveroso", che si esprime anche bene oggi con la tutela dei beni comuni. È un volontariato che accentua l’importanza del cambiamento come esito dell’azione solidale e ha una diretta valenza politica. Si basa non tanto sulla testimonianza, non tanto sull’attivismo, ma soprattutto sul potere civico delle persone. Tutte le persone sono in grado, tramite l’empowerment, la capability, di incidere sulla realtà, di portare il proprio contributo alla crescita della comunità».
Il periodo storico in cui viviamo, purtroppo, può permettere anche a chi non poteva per problemi di lavoro di avere disponibilità causa perdita del lavoro.
Molte persone non riescono più ad avere relazioni sociali e spesso rimangono chiuse in se stesse.
Il volontariato ovvero l'impegno sociale è una grande opportunità di socializzazione e di essere utili.
Con questo scritto vorremmo invitare tutti a guardare dentro se stessi e ad uscire e contattare una associazione di volontariato ed impegnarsi per un mondo migliore.
Anche le porte della onlus Gulliver sono aperte. Vi aspettiamo.